Il Ministro Bussetti descrive i cambiamenti nella Scuola approvati
nella legge di Bilancio 2019 nel comunicato Stampa pubblicato dal MIUR: Manovra,Bussetti: “Contiene misure concrete e getta le basi per il lavoro dei prossimimesi”
Il testo comincia con questa affermazione: “Un nuovo modello di reclutamento degli
insegnanti, pensato per consentire un più rapido accesso alla cattedra ed
evitare la lunga trafila del precariato nella Scuola” e continua, più
avanti, sulle assunzioni a TI a TI “Apriamo
le porte della Scuola ai giovani che vogliono insegnare: avremo concorsi snelli
e banditi regolarmente. Chi vince va in cattedra: niente più anni infiniti di
precariato prima del contratto a tempo indeterminato. Nella fase attuativa
terremo naturalmente conto anche di chi ha già fatto un percorso di
insegnamento che dovrà essere valorizzato”.
Vediamo prima gli aspetti positivi: effettivamente il
percorso sarà più snello e garantirà anche ai neolaureati la possibilità di
accedere a questa professione. Si supera il temuto FIT che prevedeva 2 o 3 anni
di tirocinio a stipendio ridotto.
Si apprezzano anche le intenzioni di valorizzare i docenti
precari che hanno già avuto esperienze di insegnamento. Ma la domanda è: come?
POSSIBILI SCENARI DELLA SITUAZIONE POST CONCORSO 2019
Probabilmente il servizio avrà il suo peso nella tabella di valutazione dei punteggi, ma la quota del 10% dei posti a tempo indeterminato riservati a chi ha 3 anni di servizio sembra molto riduttiva come “valorizzazione” del merito di docenti che da anni occupano circa 100.000 posti in Organico di Fatto (supplenze al 30/06), anche perchè in questa qupercentuale potrebbero essere inclusi anche i docenti già di ruolo e gli abilitati. La soluzione, invece, di tutelare chi ha 3 anni di servizio al 31/08, risulta altamente discriminante, come già discusso qui: Link.
Ma quello che è
completamente in contrasto con i futuri scenari nell’ambito del reclutamento
dei docenti a tempo determinato e indeterminato è il concetto della riduzione del precariato.
Ricordiamo che ogni anno, oltre ai posti vacanti e
disponibili per le immissioni in ruolo (o in mancanza di aspiranti per
supplenze al 31/08) si rendono disponibili un numero elevato di posti che non
sono vacanti e pertanto non sono considerati “stabili”. Questi sono i posti in
Organico di Fatto che continueranno ad essere assegnati ai docenti in Assegnazione
Provvisoria o dai precari con contratti al 30/06. Tali posti continueranno a
sussistere e di conseguenza continueranno ad essere occupati da docenti con
contratti a Tempo Determinato e quindi precari.
Inoltre, fino ad ora l’ordine di convocazione era: I fascia
(abilitati inseriti in GAE), II Fascia (abilitati non inseriti in GAE), III
Fascia (non Abilitati). Negli ultimi 4 anni non ci sono stati percorsi
abilitanti. Quindi molti docenti hanno svolto 3 anni (o più) di servizio e non
hanno avuto la possibilità di abilitarsi.
Con questa riforma tutti coloro che superano il concorso con
il punteggio minimo (7/10 per ogni prova), conseguirà l’abilitazione anche se
non risulta vincitore. Tali “aspiranti docenti”, a meno di ulteriori fantasiose
riforme relative alle GI e alle assegnazioni delle supplenze, potranno
iscriversi in II Fascia di GI, andando a rimescolare e rivoluzionare per l’ennesima
volta la posizione dei precari nelle GI.
CONSEGUENZE PER I SUPPLENTI
Questo porterà a 2 inevitabili conseguenze:
1) Chi non supera il concorso avrà molte meno possibilità (in alcuni casi nessuna) di ricevere una convocazione ed essere individuati per una supplenza.
2) Le GI di II fascia si riempiranno di nuovi aspiranti docenti abilitati, ("giovani" neolaurati o "vecchi" precari), ma non vincitori di concorso, che continueranno a lavorare ogni anno per la scuola senza alcuna possibilità di stabilizzazione, oltre al successivo e ipotetico concorso.
1) Chi non supera il concorso avrà molte meno possibilità (in alcuni casi nessuna) di ricevere una convocazione ed essere individuati per una supplenza.
2) Le GI di II fascia si riempiranno di nuovi aspiranti docenti abilitati, ("giovani" neolaurati o "vecchi" precari), ma non vincitori di concorso, che continueranno a lavorare ogni anno per la scuola senza alcuna possibilità di stabilizzazione, oltre al successivo e ipotetico concorso.
Ricordiamo che il concorso verrà bandito solo nelle regioni
in cui i posti per il ruolo sono disponibili e per il numero preciso di posti.
Questo significa che se in Campania sono disponibili 30 posti per la classe di
concorso AXX, ma partecipano e superano le prove 200 persone, saranno vincitori
soltanto 30. Gli altri 170 (più tutti quelli che hanno fatto il concorso in
altre regioni dove magari pensavano di avere maggiori possibilità) andranno ad
infoltire le fila del precariato di II Fascia, sia nel caso in siano stati
precari già da prima, sia se si tratterà di “giovani neolaureati”, aspettando
il successivo concorso che chissà quando verrà bandito perché come spiegheremo
nel prossimo post, è impossibile in questo momento e con questi numeri bandire
ed espletare concorsi ogni 2 anni, discorso motivato e approfondito qui:
Concorso Docenti ogni due anni: Una Promessa da Marinaio
In questo contesto, frasi come “evitare la lunga trafila del precariato nella Scuola” o “niente più
anni infiniti di precariato prima del contratto a tempo indeterminato”,
fanno quantomeno sorridere.
Forse il significato recondito di queste parole è che ci sarà
la possibilità per pochi fortunati di accedere alla professione del docente subito
dopo la laurea o dopo il diploma (se parliamo di ITP). Per tutti gli altri la
strada potrà essere solo più lunga.
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