Rabbia, disgusto delusione, queste sono le principali
reazioni al decreto sottoposto a parere parlamentare, che riformerebbe il
sistema di accesso al ruolo, per i docenti della scuola secondaria, l’abilitazione
e la formazione inziale.
Quello che preoccupa maggiormente è il periodo di formazione
che consisterebbe in 3 anni di formazione, in cui il docente sarebbe tenuto sia
a seguire dei corsi o progetti di formazione, sia a svolgere il tirocinio. Tali
anni sarebbero retribuiti, ma il compenso pare si aggiri intorno ai 400 euro
netti.
A questo punto però vorrei ricordare che questo vale solo per
i primi 2 anni, mentre il terzo anno si potranno avere incarichi annuali e si
verrà retribuiti allo stesso modo di una supplenza annuale.
Anche al secondo anno si potranno svolgere delle supplenze,
ma sembra che il compenso per queste sarà in aggiunta al compenso base per il tirocinio.
Inoltre chi ha già 36 mesi di servizio all’atto dell’immissione
in ruolo salterà il secondo anno accedendo direttamente al terzo.
In pratica, poiché l’abilitazione non è più requisito per partecipare
al concorso, il primo anno sostituisce i vecchi TFA, PAS, SISS o altro percorso
abilitante; infatti chi è già abilitato salterà il primo anno, accedendo al
secondo (se non ha 36 mesi di servizio), oppure direttamente al terzo (se ha i
36 mesi di servizio).
Quindi un laureato che ha i requisiti di accesso al concorso,
nel momento in cui vince il concorso fa un percorso di abilitazione di un anno
nel quale già viene pagato (anche se una cifra bassa), poi fa un altro anno di
tirocinio nel quale viene sempre pagato, ma potrebbe implementare con le
supplenze brevi e poi un anno di supplenza annuale.
Se supera in modo positivo tutti e 3 gli anni (con “sconti”se già abilitato o se ha già 36 mesi di servizio) il posto a tempo
indeterminato è suo.
Vediamo il percorso di un abilitato SISS:
concorso per entrare alle SISS, 2 anni di specializzazione
(con corsi e tirocinio) non retribuiti, con costi abbastanza alti (circa 2000
euro) e inserimento in GAE. A questo punto il docente abilitato si trova in una
graduatoria, dalla quale può essere chiamato per supplenze annuali, e prima o
poi sarà immesso in ruolo. Per alcuni docenti il prima o poi è durato oltre 10
anni di permanenza in GAE.
Vediamo il percorso di un abilitato TFA:
Concorso per entrare al TFA, 1 anno di tirocinio e corsi con
ed esami finali anche qui non retribuiti, con costi sempre alti (circa 2000
euro) e inserimento in II fascia di GI.
Poi il neoabilitato deve fare il concorso. Quindi potrebbe rimanere anche a
vita in GI qualora non vincesse il concorso, dopo averne vinto già uno con 3 prove per
l’accesso al TFA (anche se non ha valore concorsuale per l’immissione in
ruolo).
A questo punto, io credo che ci siano ancora molte criticità
nel sistema di reclutamento attualmente proposto, come ad esempio l’elevato numero
di crediti formativi in aree didattico/pedagogiche come requisito d’accesso, o
la necessita del secondo anno di formazione, ma mi piacerebbe sentire anche i pareri
propositivi dei colleghi, invece dei soliti lamenti.
Vantaggio, però, e questo non posso negarlo, che con questo
nuovo percorso si comincia la trafila dell’abilitazione tirocinio supplenze ecc.,
con la certezza del ruolo al termine dei 3 anni di formazione, che non mi
sembra poco.
Tutto sulla Riforma del Concorso: