Resta ferma la posizione del nuovo governo di bandire un concorso per accedere ai ruoli di insegnamento nella scuola secondaria ogni 2 anni, su un numero di posti equivalente al reale fabbisogno.
Non è questa una novità.
E’ dal 2012 che i
concorsi nazionali sono banditi su base regionale per un numero di posti ben
definito in base più che al “reale fabbisogno”, ad una “stima” calcolata dei posti che si renderanno disponibili nei
successivi 2 anni. Furono assunti docenti oltre il numero previsto, anche
grazie all’introduzione dei posti di potenziamento del Piano di Assunzioni
Straordinario della L. 107 di Renzi.
Anche nel Bando di
concorso del 2016 era espressamente definito il numero di posti per i vincitori, ma anche in quel caso sono stati
assunti anche oltre il 10% degli idonei, previsto dal bando.
Il numero di
assunzioni, tuttavia, dipende molto dalle classi di concorso e dalle regioni. In alcune regioni e alcune classi
di concorso oggi nel 2019, dopo 3 anni
dal bando, i vincitori non sono ancora stati assunti. Questo perché nelle previsioni dei posti disponibili non
esano stati conteggiati i trasferimenti (da nord a sud, da un grado di
scuola a un altro, da posto di sostegno a comune) avvenuti in seguito al Piano straordinario di Mobilità 2016, il che
stupisce molto dato che lo stesso MIUR nello stesso anno nello stesso periodo approva prima il Piano di mobilità
straordinaria e poi il bando di concorso 2016. La problematica era invece
stata già analizzata in questo articolo di marzo 2016: Moblità
e concorso 2016: quali posti saranno disponibili
Nel 2018 torna il concorso ad esaurimento per soli abilitati, no posti definiti, ma fino a
esaurimento graduatorie chiamate dal MIUR GMRE (Graduatorie di Merito Regionali
ad Esaurimento, per chi avesse dubbi in merito), ma accanto a queste la
promessa di un concorso per precari e neolaureati.
In verità la promessa era di un percorso per i precari con
almeno 3 anni di servizio negli ultimi 8 anni e un altro per i neolaureati.
Nella Manovra di Governo 2019, si scopre invece che il concorso è unico, che
le prove sono uguali e che ai precari suddetti è riservato un 10% dei posti
disponibili.
A parte la tutela dei docenti precari (che è stato già oggetto di diversi aprofondimenti e sarà ancora oggetto del
prossimo), perché richiede uno spazio più ampio, cerchiamo di
capire se i tempi potranno essere rispettati o meno, concentrandoci sulla
scuola secondaria.
Tempistiche requisiti e numero di partecipanti degli ultimi concorsi
Anche questa è una “stima”, quindi potrebbe essere affetta da “errore” e influenzata da fattori attualmente non prevedibili se subentreranno in futuro (non come la mobilità straordinaria del 2016, contemporanea alla definizione dei posti per il concorso 2016). Il numero di domande (inteso come domande per ogni classe di concorso) è sempre superiore al numero di candidati, perchè molti candidati concorrevano per più classi di concorso.
2018: concorso per soli abilitati, circa 50.000 domande, una sola
prova orale. (Fonte: Tuttoscuola). Ad oggi
(gennaio 2019), per molte classi di concorso le Graduatorie non sono ancora
state pubblicate, in alcuni casi addirittura le prove si stanno ancora
espletando e finiranno verso maggio/giugno 2019.
2016: concorso per soli abilitati, circa 60.000 domande, una prova
scritta e una prova orale. (Fonte: Repubblica). A luglio/agosto 2016 molte commissioni non avevano ancora finito gli
orali o pubblicato le Graduatorie. I Vincitori sono stati assunti quindi nel
2017, perdendo un altro anno.
2012: concorso per abilitati e per chi aveva il solo
titolo di
insegnamento entro il 2001/2002, circa 800.000 domande, (Fonte: Adi Scuola) una prova preselettiva
automatizzata, una prova scritta e una orale. Anche in questo caso a luglio
2012 molte Graduatorie non erano state pubblicate. Da notare come riporta anche
questo articolo del 2012, che la maggior parte dei partecipanti non era
iscritto in GAE (all’epoca l’abilitazione consentiva ancora l’inserimento in
GAE e ci sono state SISS fino al 2009), pertanto poco interessati, almeno fino
a quel momento, alla professione di insegnante e comunque di certo pochissimi
“precari”. Questo era prevedibile dato che davanti al “posto fisso”, ci si
prova sempre e, qualora andasse bene “non si rinuncia mai”, come dicevano i
nostri genitori/nonni.
In tutti questi casi il numero di partecipanti era minore di
quello che si può prevedere per il 2019, in quanto era riservato solo agli
abilitati e nel 2012 escludeva comunque i laureati dei precedenti 10 anni.
Quanti candidati ai prossimi concorso? Quanto tempo per espletare tutte le 3 prove? A quando le prime assunzioni?
Quanti potranno essere gli aspiranti docenti interessati al prossimo concorso? Azzardiamo oltre 1 milione?
Ricordiamo che le prove da espletare sono 3 di cui 2
scritti. Non è indicata dal DM 59 una prova preselettiva, come accadde
invece nel 2012. Tale procedura da un lato sfoltì i candidati, in
quanto superarono il preselettivo soltanto il 33% circa dei candidati (Fonte: Notizie della Scuola Tecnodid) ,
ma dall’altro fu aspramente criticata, perché un sistema che vuole
docenti preparati, soprattutto nella didattica e nelle metodologie di
insegnamento non può selezionare i meritevoli in base a un test a risposta
multipla su argomenti, peraltro, che non hanno nulla a che fare né con la
propria disciplina né sulla capacità di “insegnare”.
Presumibilmente le commissioni che dovranno esaminare molti
candidati non riusciranno a completare tutta la procedura concorsuale (non ci sono riusciti lo scorso anno
con 50.000 candidati con una sola prova orale, figuriamoci con 1 milione con 3
prove!!!!), compresa la pubblicazione delle Graduatorie Definitive entro luglio/settembre
2020, quindi in molti casi i vincitori non saranno assunti con decorrenza
economica e giuridica, non prima dell’Anno Scolastico 2021/2022.
Nuovi concorsi nel 2021?
Per “mantenere le promesse” (concorso ogni 2 anni) nel 2021 bisognerebbe anche pubblicare il bando per il successivo concorso, tra le proteste dei concorsisti 2019 che non saranno stati ancora assunti e di quelli che, dopo essere risultati idonei a un concorso per il merito di aver superato 3 prove super selettive, ma non vincitori, dovranno sottoporsi nuovamente allo stesso percorso ad ostacoli.
Ma il problema, che forse interessa di più allo “Stato”, è l’enorme
spesa intesa come soldi, tempo risorse umane che occorrono per mettere in moto
una macchina così grande come quella che si prospetta per espletare un
concorso di questa portata e che dopo 2 anni dovrà essere riavviata, senza
aver prima assorbito i risultati della prima.
Che dire. Tutto è possibile… e ci sono anche marinai che
rispettano le promesse. Vedremo.
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