giovedì 31 gennaio 2019

Durante la madre di tutte le crisi


di Giuliana Artuso

Viviamo in un mondo complesso
Per qualcuno appare indecifrabile, come se tutto quello che si è imparato fosse diventato improvvisamente inutile e senza valore, e le competenze necessarie per muoversi oggi fossero troppo difficili da acquisire. 
Per altri appare eccitante, quasi un grande parco divertimenti in cui tutto sembra possibile. 
Per molti è piuttosto un campo di battaglia, dove combattere ogni giorno per difendere la propria dignità e umanità, senza cedere alla rassegnazione... 
Ma una cosa è certa: come scriveva il poeta Friedrich Hölderlin, «là dov’è il pericolo, cresce anche ciò che salva».  
La crisi è sempre anche occasione di rinascita, le difficoltà ci sfidano e ci stimolano. E, soprattutto, c’è una buona notizia: dopo decadi di individualismo spinto e teorizzato come fonte di libertà, felicità, soddisfazione, forse ci si è resi finalmente conto che non si può essere felici né liberi da soli. 
Grazie anche alla svolta social del web sta tornando, nella mentalità diffusa, l’idea che essere è condividere. C’è la consapevolezza che «nessun uomo è un’isola», come scriveva il poeta John Donne, che siamo interdipendenti, e che questo è un motivo di gratitudine e di forza per affrontare un presente impegnativo.

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LA PICCOLA FIAMMIFERAIA OGGI 

mercoledì 30 gennaio 2019

Titolarità su Scuola per i Docenti con incarico triennale




A partire dall’anno 2016, molti docenti, in seguito alla mobilità o alle immissioni in ruolo, hanno ottenuto la titolarità su Ambito Territoriale e successivamente sono stati assegnati ad un scuola o Istituto con un incarico Triennale.

Quest’anno si conclude il terzo anno di incarico triennale e in base alla 107, il docente con incarico triennale, avrebbe dovuto attendere la riconferma dal D.S. dell’incarico, oppure avrebbe dovuto lasciare la scuola in caso di modifiche al PTOF che comportassero variazioni dei requisiti richiesti per il potenziamento (ad esempio in caso di variazione della classe di concorso del posto di potenziamento).

Con il nuovo governo è stata abolita la Titolarità su Ambito, quindi gli attuali docenti titolari su ambito, acquisiranno la titolarità nella scuola dove hanno ottenuto l’incarico triennale.

Il nuovo CCN mobilità 2019, all’articolo 6, comma 8 recita: “Prima di eseguire la mobilità, i docenti con incarico triennale, ivi inclusi i docenti con incarico triennale in scadenza al 31 agosto 2019, acquisiscono la titolarità sulla scuola di incarico. I docenti titolari su ambito, privi di incarico su scuola, sono assegnati sulla provincia.”


Nuovo Esame di stato 2019: indicazioni per la Prova Orale

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sabato 26 gennaio 2019

Precariato: abilitare chi ha 3 anni di servizio e assumere da GI in caso di GAE e GM 2016 esaurite. Una possibile soluzione


di Clelia di Maio


Basta con queste fasi transitorie.

Il Problema del precariato c’è e la verità che nessuno vuole ammettere è che ci sarà sempre.

Abilitare in massa un numero di docenti indefinito e di certo sproporzionato rispetto al numero di posti che saranno banditi non risolve nulla. Anzi e ne abbiamo discusso qui. Peggiora la situazione di chi per motivi di salute, per motivi personali, per disparità di trattamento, per un treno perso o 1000 altri motivi (che non siano necessariamente legati al “merito”) quel concorso non lo supererà

Chi non supererà il concorso, infatti, non solo non potrà essere assunto almeno nei prossimi 2 (o più????) anni, ma si vedrà scavalcato in Graduatorie d’Istituto da chi lo ha superato, anche con punteggio minimo, anche senza servizio. Abbiamo già spiegato qui che fare il concorso ogni 2 èuna promessa da marinaio, perché non ci saranno mai le condizioni per farlo.

Docenti, perché un lavoratore che viene assunto ogni anno per oltre 180gg, firma registri pagelle, verbali esami di stato non può non essere chiamato che DOCENTE, con alle spalle 3 o più anni di servizio resteranno a casa senza lavorare, dopo essersi formati sul campo, all’Università della vita (come va di moda adesso), oltre che alle relative Facoltà, oramai obsolete.

Che lo si guardi da qualunque lato, questi docenti devono in qualche modo essere stabilizzati. E se non possono essere stabilizzati in ruolo (perché la coperta è corta e posti in OD non ce ne sono), che vengano stabilizzati almeno nel Precariato, in attesa del ruolo.

Questo non significa che non bisogna dare spazio anche ai giovani neolaureati o a chi non ha mai insegnato, ma desidera e crede di avere le potenzialità per farlo. Il concorso ordinario deve essere fatto ogni 3 o massimo 4 anni, con assunzione da GM.

Tuttavia, deve essere consentito un canale riservato di abilitazione ai docenti con 3 anni di servizio, così come da almeno 20 anni viene ripetutamente fatto, che consenta di inserirsi in II fascia di GI, così come per i docenti che supereranno le prove del concorso. 

Tale possibilità non può essere l’ennesima “Fase Transitoria”, altrimenti tra 5 anni ci troveremo punto e a capo. Se davvero si vuole non risolvere (perché è impossibile), ma almeno trovare un percorso stabile nel tempo, bisogna prevedere che il canale riservato a chi ha almeno 3 anni di servizio, sia STRUTTURALE, ossia normato e ripetuto ogni qual volta che verrà bandito un nuovo concorso Ordinario.


Inoltre, per consentire anche l'assunzione di tali docenti, soprattutto dove ce n'è più bisogno, bisogna garantire che l'asunzione venga fatta anche da GI di II fascia, così da garantire a tutti i docenti abilitati una possibilita (seppur non immediata) di stabilizzazione. In tal modo si risolverebbe anche il problema di chi non può spostarsi dalla provincia di residenza/domicilio, cosa che attualmente non è concessa a chi viene assunto da graduatorie di Concorso.

Per fare questo, riassumendo, una soluzione potrebbe essere in sequenza:

  • Consentire l’abilitazione ai docenti con 3 anni di servizio, tale da garantire l’accesso in II fascia di GI;
  • Assumere da GI di II fascia nei casi in cui sia GAE che GM 2016 sono esaurite (o comunque non più valide nel caso delle GM 2016), in percentuale anche corrispondente a quella prevista dal Dleg. 59/2017, per il concorso riservato ai 180x3 (articolo 17 comma 7 e comma 2 lettera C);
  • Ripetere la procedura ogni 2 anni o comunque parallelamente alla procedura ordinaria.

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mercoledì 23 gennaio 2019

La piccola fiammiferaia oggi



di Giuliana Artuso 

In queste mattine fredde quando vedo il fiato che si condensa e i finestrini e le vetrine appannate vado con il pensiero a chi non ha una casa calda, a chi non ha vestiti morbidi e avvolgenti, a chi non ha calore di affetto e di amicizia.

Lo so sembra retorica mentre continuo a correre per le mie faccende sostanzialmente indifferente ma mi torna in mente quella dolce e terribile fiaba antica: "la piccola fiammiferaia".

Oggi non si racconta più per non turbare i bambini che pure, spesso, vedono agli angoli mamme e bambini sopportare il freddo e gli stenti. Quanto ci siamo commossi da piccoli, quanto dovremmo commuoverci ancora oggi per le tante fiammiferaie che popolano le nostre strade.

Non basta incolpare lo Stato, non basta allargare le braccia perché non possiamo star dietro al bisogno che ci circonda e che tentiamo di dimenticare. E' vero non possiamo sostenere e sollevare il dolore del mondo ma possiamo almeno guardarlo, poi se ci sono gli occhi verrà dietro anche il cuore, poi se il cuore è capace di muoversi verranno dietro anche le idee e il fare.

Dare per scontate le povertà e le solitudini non ci soddisfa, non ci rende tranquilli. Quell'amaro che ricacciamo in gola alla vista di troppe miserie lasciamo invece che ci resti in bocca, sentiamone il sapore è una medicina: aiuta a guarire l'anima.

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