martedì 22 gennaio 2019

Nuovo esame di stato: nessuna considerazione per i candidati con disabilità e per i bisogni speciali



di Antonella Piscitelli

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una docente di sostegno che evidenzia le difficoltà e disagi che dovranno affrontare gli alunni sia nello studio per la preparazione dell'esame, sia nel sostenere emotivamente le insicurezze  che accompagneranno questo nuovo esame di stato 2019
Nello specifico, gli alunni con disabilità che seguono un PEI, in seguito alla riforma dell'eseme di maturità e soprattutto al notevole ritardo con cui sono state comunicate le nuove modalità di espletamento delle prove, potrebbero risentire particolarmente del cambiamento, dato che spesso l'aspetto emozionale, l'autostima, la sicurezza sono priorità che il docente di sostegno cura con attenzione e con i tempi necessari, che sono diversi per ognuno. 

Lettera aperta al ministro dell’Istruzione…… da parte di una docente di sostegno


Oramai da giorni è quasi palpabile la generale preoccupazione verso le modifiche normative in tema di Esame di Stato.

Condivido lo sconforto di noi docenti verso ed avverso la doppia materia per la seconda prova scritta; sorrido esterrefatta all’idea del sistema delle buste, tra le quali, i candidati dovranno estrarre “l’argomentone di spunto” per l’inizio del colloquio orale; tremo al’idea di dover partecipare come membro aggregato (docente esperto di sostegno) insieme ai miei colleghi della commissione, interni ed esterni, alla preparazione del contenuto delle buste.

Anche questa riforma, me lo permetta ministro, è frutto di un lavoro di pochi  molto lontani dal vero mondo della scuola.

La mia lettera tuttavia non vuole solo associarsi al coro dei detrattori perché, in realtà, più di tutto, mi raggela il silenzio unanime, dei riformisti e dei contestatori, verso le difficoltà che il nuovo esame rappresenterà per i nostri alunni con Bisogni Educativi Speciali.

È vero che con il Decreto legislativo nr. 62 attuativo della legge 107/2015 (“Valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato”) all’Articolo 20 (Esame di Stato per le studentesse e gli studenti con disabilità e disturbi specifici di apprendimento) il legislatore si è posto la questione degli alunni  che seguono un percorso didattico realizzato ai sensi del Piano educativo individualizzato (PEI), ma nello specifico, nella pratica didattica mi domando come faremo, in meno di cinque  mesi, a supportare i nostri alunni, con programmazione ad obiettivi minimi, rispetto alle novità normative?????

Solo cinque mesi per allenare alle novità alunni che necessitano di supporto soprattutto in termini di autonomia e auto-stima.

Da anni mi occupo di disagio e disabilità, mi considero un coach di alunni con potenzialità speciali e diversamente esprimibili. Vivo le difficoltà di dover riprogettare l’azione didattica anche giornalmente per raggiungere gli obiettivi minimi previsti nelle singole discipline; avverto la responsabilità di non banalizzare i contenuti per trasmettere competenze spendibili. Mi adopero, in sinergia con i colleghi delle diverse discipline, per il successo formativo ed umano degli alunni; lavoro con la classe e per il gruppo classe; conoscavoro con la classe e per il gruppo classe; conosco lo le fragilità e le potenzialità di ciascuno; stimolo tutti alla partecipazione al dialogo educativo; suggerisco le strategie didattiche più adeguate ai bisogni speciali. Sono sconcertata dal dover, nei mesi che ci separano dall’esame di maturità, dare indicazioni che sovvertono gli sforzi degli ultimi tre anni dei  miei alunni diversamente fragili. Non sono ostile alle riforme, il nuovo non mi spaventa, con il mio lavoro sono abituata alla provvisorietà connessa al disagio e alle neuropatologie, ma non condivido che vengano compromesse le potenzialità e le rare certezze dei miei alunni speciali.


Nuovo Esame di stato 2019: indicazioni per la Prova Orale

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