L’avvio di quest’ Anno Scolastico risulta ancora più difficile, rispetto agli anni scorsi, per i docenti precari che lavorano con contratti a Tempo Determinato (supplenze) da graduatorie d’Istituto di II e III fascia.
Se fino all’anno scorso l’incubo
era “l’avente diritto”, adesso è “la clausola risolutiva”, in quanto non è più
possibile stipulare contratti fino all’avente diritto, ma solo con data certa.
Ma dopo una settimana dall'inzio delle attività didattiche non erano state ancora pubblicate le Graduatorie d’Istituto
definitive per il corrente anno scolastico (in molte province non lo sono tutt'ora).
Molte scuole, quindi, che avevano
urgentemente bisogno di docenti per garantire il Diritto allo Studio dei propri
studenti, in particolar modo quelli che necessitano dell’insegnante di
sostegno, hanno cominciato a convocare i docenti stipulando contratto con
clausola prevede che il contratto potrà essere risolto nel caso in cui ci sia "l'individuazione di un nuovo avente titolo, a seguito dell'intervenuta approvazione di nuove graduatorie" (articolo 41, comma 1 del CCNL 2016/2019).
Nelle scuole regna il caos più
totale in quanto non si sa se con la pubblicazione delle Graduatorie d’Istituto
dell’A.S. 2018/2019, è necessario riconvocare per coprire un posto già
assegnato a un docente con contratto con clausola, oppure è possibile
riconfermarlo, o meglio: quali sono i casi in cui si può confermare la
supplenza e quali invece sono i casi in cui è necessario riconvocare.
Inoltre i docenti non sanno se è
consentito lasciare un contratto con clausola risolutiva per uno senza clausola.
Sarebbe il caso che il MIUR, anche
tramite i sindacati che hanno più volte portato alla luce questo problema, chiarisse quale procedura debbano adottare le segreterie
delle Scuole, così da avere uniformità su tutto il territorio nazionale, cosa
che attualmente non sta avvenendo come testimoniano i numeri commenti e richieste
di chiarimenti dai docenti di II e III fascia coinvolti.
Non solo i docenti precari ma anche i Dirigenti Scolastici vogliono risposte certe, per non incorrere in errori e grantire sia il diritto allo studio degli studenti, che i diritti dei lavoratori.
Non solo i docenti precari ma anche i Dirigenti Scolastici vogliono risposte certe, per non incorrere in errori e grantire sia il diritto allo studio degli studenti, che i diritti dei lavoratori.
Sembra, infatti, che ogni scuola
abbia dato una propria interpretazione delle linee guida pubblicate dal MIUR con cirolare 37856 del 28/09/2018, nello specifico la sezione 4 riportante "Disposizioni Comuni", che cita l'articolo 4 comma 8 del CCNL riportato sopra.
Per seguire gli aggiornamenti del Blog , clicca "mi piace" sulla pagina Facebook Dima Scuola, oppure iscriviti al Blog.