sabato 15 dicembre 2018

La Scuola Italiana tra Paradigmi e Paradossi

La scuola: il solito divario tra teoria e pratica, il contrasto tra Paradigmi e Pardossi, tra "il come dovrebbe essere" e il "è così, prendiamone atto e troviamo una soluzione"! E soprattutto: problema dello specifico settore (in riferimento a tutti gli "attori" del "teatro della scuola": studenti, docenti, dirigenti, genitori, personale ATA) o specchio della società?

Riporto di seguito delle riflessioni su alcuni paradossi:

1) I docenti devono essere: insegnanti, educatori, psicologi, esperti di inclusione, esperti di tecniche di primo soccorso... e ogni anno qualcosa in più... e qualcosa in meno sullo stipendio (inteso come guadagno effettivo, rispetto all'aumento del costo della vita).

2) I docenti possono entrare nella scuola solo tramite concorso pubblico! È fondamentale che i docenti vengano selezionati in base al merito e alle capacità didattiche. Per questo devono superare due o più concorsi duri e selettivi...


Solo che da almeno 20 anni, ogni tot anni viene autorizzata una procedura "riservata" a chi ha una certo numero di anni di servizio, con prove più "soft" (tipo corsi abilitanti con accesso in GAE) e in alcuni casi "non selettive" (ultimo concorso 2018), tralasciando il discorso PAS e TFA che merita un approfondimento a parte.


3) È necessario che gli allievi con disabilità abbiano a disposizione (propria e dell'intera classe) insegnanti di sostegno specializzati e qualificati per il tipo di disabilità del caso specifico
Per questo vengono istituiti corsi di specializzazione al sostegno, altamente selettivi e, da qualche anno a questa parte, specifici per ogni grado di istruzione (alias: se prendi il titolo alle superiori non vale alle medie), con costi non proprio "contenuti"!


... peccato che i posti di sostegno sono in numero nettamente superiore ai docenti specializzati disponibili. Così i posti di ruolo non vengono coperti (al nord) e le supplenze vengono assegnate per la maggior parte a docenti non specializzati, di cui molti neanche abilitati (convocazioni da III fascia di GI).


4) Lo studente deve essere messo al centro della didattica, per questo sono fortemente consigliate attività laboratoriali e la didattica digitale...


Peccato che negli istituti tecnici e professionali il numero di ITP in compresenza (insegnanti tecnico pratici) sia stato falcidiato dalla legge Gelmini, parzialmente ripristinato dalla riforma degli Istituti Professionali (ma Tecnici no) che tuttavia ha ridotto le ore di materie di base (italiano, storia, scienze ecc).

Peccato anche che per una didattica Digitale occorrerebbero laboratori i formatici o aule adatte, mentre molte scuole non hanno ancora nemmeno una LIM in ogni classe, o una rete Wi Fi funzionante.


5) Per ridurre la dispersione scolastica le scuole devono essere sempre aperte anche di pomeriggio. Per questo dal 2015 è stato assegnato ad ogni scuola un certo numero di posti in organico di Potenziamento, per ampliare l'offerta formativa anche pomeridiana.


... Peccato che ad un aumento di docenti in organico non c'è stato un conseguente aumento di personale ATA, che consenta il regolare svolgimento delle attività pomeridiane soprattutto alle superiori!!!


6) La Formazione dei docenti è fondamentale ai fini del successo scolastico dei propri allievi.


...Peccato che in ogni scuola insegnano, firmano verbali, pagelle ecc., docenti che non hanno mai avuto alcun tipo di formazione, se non quella sul campo (che in alcuni casi è più efficace di quella sui libri) e per i quali non è neanche prevista una formazione specifica o un'attività di tutoraggio, persino al primo anno di insegnanti.


Questi sono i paradossi che mi vengono in mente adesso... ma chi più ne ha più ne metta!!!

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