La scuola: il solito divario tra teoria e
pratica, il contrasto tra Paradigmi e Pardossi, tra
"il come dovrebbe essere" e il "è così, prendiamone atto e
troviamo una soluzione"! E soprattutto: problema dello specifico settore (in riferimento a tutti gli
"attori" del "teatro della scuola": studenti, docenti,
dirigenti, genitori, personale ATA) o
specchio della società?
Riporto di seguito delle riflessioni su alcuni
paradossi:
1) I docenti
devono essere: insegnanti, educatori, psicologi, esperti di inclusione, esperti
di tecniche di primo soccorso... e ogni anno qualcosa in più... e qualcosa in
meno sullo stipendio (inteso come guadagno effettivo, rispetto all'aumento
del costo della vita).
2) I docenti
possono entrare nella scuola solo tramite concorso pubblico! È fondamentale
che i docenti vengano selezionati in base al merito e alle capacità didattiche.
Per questo devono superare due o più concorsi duri e selettivi...
Solo che da almeno 20 anni, ogni tot anni viene
autorizzata una procedura "riservata" a chi ha una certo numero di
anni di servizio, con prove più "soft" (tipo corsi abilitanti con
accesso in GAE) e in alcuni casi "non selettive" (ultimo concorso
2018), tralasciando il discorso PAS e TFA che merita un approfondimento a
parte.
3) È
necessario che gli allievi con disabilità abbiano a disposizione (propria e
dell'intera classe) insegnanti di sostegno specializzati e qualificati per il
tipo di disabilità del caso specifico.
Per questo vengono istituiti corsi
di specializzazione al sostegno, altamente selettivi e, da qualche anno a
questa parte, specifici per ogni grado di istruzione (alias: se prendi il
titolo alle superiori non vale alle medie), con costi non proprio
"contenuti"!
... peccato che i posti di sostegno sono in
numero nettamente superiore ai docenti specializzati disponibili. Così i posti
di ruolo non vengono coperti (al nord) e le supplenze vengono assegnate per la
maggior parte a docenti non specializzati, di cui molti neanche abilitati
(convocazioni da III fascia di GI).
4) Lo
studente deve essere messo al centro della didattica, per questo sono
fortemente consigliate attività laboratoriali e la didattica digitale...
Peccato che negli istituti tecnici e
professionali il numero di ITP in compresenza (insegnanti tecnico pratici) sia
stato falcidiato dalla legge Gelmini, parzialmente ripristinato dalla riforma
degli Istituti Professionali (ma Tecnici no) che tuttavia ha ridotto le ore di
materie di base (italiano, storia, scienze ecc).
Peccato anche che per una didattica Digitale occorrerebbero
laboratori i formatici o aule adatte, mentre molte scuole non hanno ancora
nemmeno una LIM in ogni classe, o una rete Wi Fi funzionante.
5) Per
ridurre la dispersione scolastica le scuole devono essere sempre aperte anche
di pomeriggio. Per questo dal
2015 è stato assegnato ad ogni scuola un certo numero di posti in organico di
Potenziamento, per ampliare l'offerta formativa anche pomeridiana.
... Peccato che ad un aumento di docenti in
organico non c'è stato un conseguente aumento di personale ATA, che consenta il
regolare svolgimento delle attività pomeridiane soprattutto alle superiori!!!
6) La
Formazione dei docenti è fondamentale ai fini del successo scolastico dei propri
allievi.
...Peccato che in ogni scuola insegnano, firmano
verbali, pagelle ecc., docenti che non hanno mai avuto alcun tipo di
formazione, se non quella sul campo (che in alcuni casi è più efficace di quella
sui libri) e per i quali non è neanche prevista una formazione specifica o
un'attività di tutoraggio, persino al primo anno di insegnanti.
Questi sono i paradossi che mi vengono in mente
adesso... ma chi più ne ha più ne metta!!!
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