venerdì 19 gennaio 2018

Concorso docenti: vantaggi e svantaggi del FIT





Molte sono le critiche dei docenti precari sul nuovo sistema di reclutamento, che ha dei punti deboli, ma a mio avviso anche dei vantaggi.


Forse non è ancora ben chiara la differenza tra il FIT e i sistemi di abilitazione che si sono susseguiti dal 2001 ad oggi.


Chi vince il FIT ordinario (e per "vince" si intende che rientra in uno dei due scaglioni idi assunzione previsti dal bando) è un docente che dopo i 3 anni di formazione avrà un contratto a tempo indeterminato.


Chi entrava alla SISS, ai percorsi di abilitazione riservati, al TFA e al PAS, aveva un abilitazione che dava diritto all'ingresso in GAE e GI di I fascia per i primi due percorsi e in GI di II fascia per i secondi due. 


Le attese per l'immissione in ruolo in alcune province e per alcune CDC sono state lunghissime, anche di oltre 10 anni, anche perché dal 1999 al 2012, quindi per 13 anni, non sono stati banditi concorsi e per alcune classi di concorso l’attesa era addirittura dal 1990.

Perchè non tornare ad un sistema che preveda il solo concorso (senza abilitazione) e poi direttamente l'immissione in ruolo?


La necessità di formare i docenti prima dell'assunzione a TI (ma anche a TD a mio avviso), nasce dall'esigenza (evidenziata anche dagli studi INVALSI) di avere personale che sia preparato non solo nella propria disciplina d'insegnamento, ma anche nella didattica, nella legislazione e nel sapersi relazionare con minori, nelle loro diverse fasi di crescita e sviluppo, temi e competenze imprescindibili dell'attuale figura professionale del docente. 


A tale scopo la formazione potrebbe essere fatta prima dell'accesso alle supplenze (anche perché un "supplente" è un docente a tutti gli effetti con responsabilità e dignità pari al collega a tempo indeterminato) come sarebbe dovuto essere con il sistema SISS prima e TFA dopo, oppure dopo aver già vinto il concorso con la garanzia del ruolo così come propone FIT.


Svantaggi del FIT


Il problema principale del FIT è che il primo e secondo anno si farà un tirocinio, che verrà retribuito tra i 400 e 500 euro al mese. Il terzo anno si verrà retribuiti come per un incarico a TD. Questo turba molto i docenti precari, in quanto è un compenso che non permette di mantenersi, sia per chi ha famiglia, sia per chi dovrà necessariamente spostarsi fuori sede. Ma già su questo punto i sindacati stanno cercando di trovare una soluzione per far sì che tali docenti possano anche accettare eventuali supplenze, così da avere maggiori  entrate, magari dando anche la possibilità di accedere al bando per poter usufruire delle 150 ore di diritto allo studio.


Un altro aspetto che preoccupa è la lunghezza del percorso, anche perchè non si è ancora capito il senso formativo del secondo anno di FIT ordinario, laddove invece il primo anno corrisponde a una specializzazione all'insegnamento (non si chiamerà più abilitazione) e il terzo all'attuale "anno di prova" dei docenti neoassunti.


A mio avviso tra gli svantaggi del FIT c'è anche la richiesta del conseguimento dei 24 CFU nelle discipline antropo-pesico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, come indica il DM 59/201,  per l' accesso alla procedura ordinaria: se si investirà in formazione specifica al primo anno di FIT, che senso ha richiedere tali competenze certificate come CFU e da dimostrare nella seconda prova scritta?

Vantaggi del FIT


Il vantaggio è, a mio avviso, che una volta cominciato il percorso, si ha la certezza del ruolo, almeno a quanto è previsto dal DL 59 del 2017, evitando la permanenza in GM per oltre un decennio, come è invece successo in passato con un sistema che ha selezionato e abbandonato i docenti abilitati.

Il timore dei precari in questo caso, invece, è che la "promessa" del numero di assunzioni non venga rispettata (a causa di disparati fattori, attualmente non calcolabili) e che i vincitori si trovino a dover fare un percorso formativo, prima, e attendere il ruolo per anni, dopo.


Certo è che se neanche questo aspetto fosse rispettato, il FIT sarebbe, a mio avviso, non solo un buco nell'acqua, ma anche un buco nelle casse dello stato, perchè sarà investito molto denaro in formazione tra corsi e retribuzione dei "tirocinanti".


I docenti abilitati che accederanno alle GMRA secondo una procedura a loro riservata, invece, non avranno alcuna certezza di essere assunti a TI in tempi brevi.

Per le GMRA, infatti, non viene definito il numero di posti che si renderà disponibile nei prossimi anni, ma solo una percentuale del contingente.


L'attesa del ruolo per i docenti in GMRA potrebbe ancora una volta durare anni, soprattutto in alcune province per alcune classi di concorso.


Il vantaggio in questo caso è che si sottoporranno ad un'unica prova orale, per la quale non è previsto voto di sbarramento, ciò significa che tutti coloro che parteciperanno saranno automaticamente inseriti in GMRA, senza "rischio bocciatura".

 


Resta il problema che fino a quando si susseguiranno una serie di sistemi di reclutamento e formazione inziale diversi, si creeranno sempre disparità e malumori tra i docenti e gli aspiranti docenti, che devono assistere immobili ai continui cambiamenti, senza avere neanche il tempo di adattarsi o almeno di capire se si tratta di una strada che può essere percorsa o meno.


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